Monte Antuni

Questo borgo di grande fascino situato nell’omonima penisoletta prospiciente Castel di Tora ed a questa collegata da un sottile istmo, si protende nel lago. la storia è parallela a quella di Castel di Tora, dal 1092 di proprietà dell’Abazia di Farfa poi rimase ai Brancaleoni di Romania sino al 1583, quindi dei Cesarini e poi dei Mattei sino al 1676. La proprietà passò quindi ai Lante della Rovere sino al 1720, poi al Marchese Filippo Gentili e nell’ottocento ai Del Drago e dal 1992 al Comune di Castel di Tora. Ma oramai Antuni e lo svettante castello con le sue 365 finestre, saloni affrescati, scalinate sontuose di pietra, giardini pensili era solo un cumulo di macerie e di rovine: bombardato nel 1944 e totalmente abbandonato dagli ultimi abitanti, di patronimico per lo più Franchi o Federici, in chiara memoria del caposaldo imperiale, nel 1945, dopo cinquanta anni di incuria, saccheggi ed azioni sismiche, il borgo era considerato ormai morto.
La vita è ora ritornata: dal 1990 ad Antuni funziona un Centro spirituale della Comunità Incontro di Don Gelmini e dal 1996 ha preso avvio il restauro ed il recupero del castello Del Drago e della corte bassa, grazie all’intervento ed ai contributi, del Ministero dei Lavori Pubblici, Segretariato Generale del Comitato per L’Edilizia Residenziale, sotto l’alta sorveglianza del Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Lazio e della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici del Lazio.
Nel dicembre del 1999 sono stati completati i lavori di ricostruzione del “Palazzo Del Drago” e dei circostanti insediamenti abitativi con miglioramento della strada “mulattiera” di accesso all’antico borgo, grazie anche ad un contributo attinto ai fondi del Giubileo 2000. Successivamente sono state restaurate le mura di cinta nella parte destra, la torretta ed altri insediamenti abitativi. L’opera attraverso l’attento restauro dell’esistente e il ripristino “leggibile” degli spazi e delle forme perdute, mira al recupero e alla riappropriazione di un patrimonio importante per l’arricchimento civile e culturale della comunità locale. Tecniche antiche di muratura ed interventi aggiornati di consolidamento stanno ridando forma e resistenza ai ruderi divenuti nel tempo inaccessibili, rendendoli di nuovo spazi agibili e godibili. In più, gli studi elaborati, le ipotesi sperimentate e i lavori già eseguiti, hanno permesso di individuare un metodo specifico di lavoro che è anch’esso un patrimonio acquisito importante e tale da rendere praticabile, oltre che auspicabile, l’estensione degli interventi all’interno del borgo, così da giungere al recupero dell’intero insieme urbanistico del complesso. L’intero Monte è incluso nella Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia.

Visite guidate: E’ possibile visitare Monte Antuni ed il castello dei Principi Del Drago solo accompagnati da una guida